L’ernia del disco lombare
Sospetti di avere un ernia o hai già una diagnosi?
Secondo i dati statistici le problematiche legate al mal di schiena stanno aumentando tra le popolazioni occidentali, e i motivi sono sotto gli occhi di tutti: poco sport, vita sedentaria, molto stress… e proprio per questo motivo nel nostro sito abbiamo iniziato ad includere contenuto che possa essere di aiuto a tutti voi nel far luce su dinamiche legate a problemi muscolo scheletrici che avete vissuto o state vivendo.
Avrai sicuramente sentito parlare di qualche tuo amico o parente che ha sofferto di dolori alla schiena a causa di un’ernia del disco o hai già una diagnosi in questo senso.
In questo articolo entreremo nelle dinamiche inerenti l’ernia del disco, partendo dal significato di ernia proseguiremo con il capire quali sono i soggetti e i comportamenti più a rischio, che possono dunque favorire instaurarsi di un’ernia del disco.
Dopo di che spiegheremo quali sono le classificazioni più utilizzate per descrivere le ernie del disco in modo da riuscire a comprendere meglio le diciture che trovi nei referti radiologici, e infine tratteremo dei rimedi, conservativi e invasivi, che si utilizzano al giorno d’oggi per porre rimedio a questa condizione.
Cosa è l'ernia del disco?
L’ernia del disco è una condizione in cui, a seguito di importanti sollecitazioni il nucleo polposo fuoriesce dall’anulus fibroso.
Occorre distinguere la protrusione discale dall’ernia del disco:
- Protrusione discale: è una parziale fuoriuscita del disco dalla sua normale sede anatomica
- Ernia del disco: è la fuoriuscita del nucleo polposo dall’anello fibroso
Tutte le ernie del disco causano dolore?
La risposta è no, quindi se hai eseguito una risonanza magnetica e hai scoperto di avere delle ernie del disco o delle protrusioni ma non hai dolore, non ti preoccupare, è normale ☺
L’ernia del disco produce dolore quando fuoriesce in prossimità della radice nervosa, e di conseguenza la comprime.
Una compressione di questo tipo può dare origine a vari sintomi tra i quali:
- Dolore: il dolore può essere locale e nei casi più gravi si può irradiare. Nelle ernie delle vertebre lombari il dolore può raggiungere anche le dita del piede;
- Formicolio: anche in questo caso il formicolio può irradiarsi lungo il territorio innervato dalla radice nervosa compressa;
- Parestesia e perdita della forza: sono anche questi dei segni clinici della sofferenza nervosa, che compaiono nelle condizioni avanzate.
Quali sono i fattori di rischio per l’ernia lombare?
I fattori di rischio per sviluppare ernia lombare sono diversi e in questo paragrafo ti spiegheremo i principali.
Come leggerai successivamente, ciò che si cura con la fisioterapia non è l’ernia ma il movimento e la postura della schiena.
Un errato movimento, una postura e delle abitudini funzionali scorrette sono alla base delle condizioni dolorose della schiena e la formazione dell’ernia è solo una conseguenza.
Quindi è fondamentale innanzi tutto rispettare un corretto igiene posturale e un buono stile di vita per mantenerci in salute.
In particolare per il tratto lombare sappi che:
- La lordosi: ossia la curva con concavità posteriore che caratterizza il tratto lombare è fondamentale che sia mantenuta sia mentre ci si muove che mentre si sta in posizione statica.
Il motivo? È fondamentale per lo scarico del peso.
Eppure se ci fai caso, in molti hanno l’abitudine di sedersi in modo da invertire quella curva, quando si raccoglie qualche oggetto a terra ad esempio, il consiglio che danno gli specialisti è di piegare le gambe mantenendo la schiena dritta, proprio per evitare che il massimo punto di forze ricada nel segmento lombare che in una posizione di flessione del tronco e gambe tese si trova con la sua curva fisiologica invertita.
L’importanza del mantenimento della curva lordotica nella sopportazione del carico è il motivo per cui i sollevatori portano la cintura lombare, basta andare in qualche palestra dove fanno body building per vederne qualcuna. - Morfologia di tutta la colonna: logicamente non possiamo vedere il tratto lombare come un segmento fine a se stesso, ma è inevitabile considerarlo una parte di un complesso, quello della colonna vertebrale, molto più ampio. Per questo motivo in molte situazioni di dolore lombare si vanno a correggere anche delle disfunzioni al tratto lombare.
- Reclutamento muscolare: spesso non vi è un corretto reclutamento dei muscoli stabilizzatori, non ci riferiamo solo ed esclusivamente a quelli delle vertebre lombari, come i muscoli spinali, ma anche ai muscoli anteriori come il muscolo trasverso dell’addome e i muscoli del pavimento pelvico.
La terapia conservativa: La fisioterapia
La fisioterapia per l’ernia lombare è ad oggi lo strumento migliore per trattare questa condizione.
Come già anticipato in precedenza il ciclo fisioterapico avrà l’obbiettivo di migliorare il movimento di tutta la colonna, la cui disfunzione è ritenuta una delle cause principali che hanno generato l’ernia. Per ridurre il dolore locale e irradiato si utilizzano:
- Posture di scarico, ad esempio ponendo il paziente in decupito laterale in cui si ha la decompressione della radice colpita;
- Tecniche manuali specifiche: come la terapia manuale del poumpage e della trazione;
- Mezzi fisici ad alta tecnologia come: laser ad alta potenza, tecarterapia, ipertermia, ultrasuoni, correnti antalgiche e neurostimolatore interix.
Una volta diminuita la sintomatologia algica si può passare al recupero di una corretta postura.
Questo obbiettivo si raggiunge con esercizi specifici, mobilizzazioni e piccoli accorgimenti che il paziente dovrà adottare giornalmente come ad esempio l’applicazione di un cuscino lombare mentre lavora o mentre guida.
Talvolta, in condizioni in cui si ha una precaria stabilità muscolare può essere di grande aiuto l’utilizzo di una cintura lombare durante il giorno.
Nella parte finale del ciclo terapeutico si tende a lavorare per migliorare la funzionalità del tronco con un piano di allenamento riabilitativo specifico per la persona che si sta trattando.