"L' Anca del calciatore"

Quando lo sport logora l’anca

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Il conflitto femoro acetabolare, una patologia che può essere scambiata per pubalgia dal giocatore. Ecco come riconoscerla e trattarla correttamente.

Una possibile causa di dolore all’anca e alla zona inguinale del calciatore può essere l’impingement femoro acetabolare (detto anche conflitto femoro acetabolare – CFA) che talvolta può generare una possibile diagnosi differenziale rispetto alla sindrome retto adduttoria (pubalgia). Il CFA, infatti, causa una sintomatologia dolorosa simile a quella che generalmente, anche se non correttamente, viene chiamata pubalgia, patologia molto frequente nello sportivo e soprattutto nel calciatore. Il CFA può essere riscontrato in giovani e adulti fisicamente attivi e presenta una lenta insorgenza che si manifesta con dolore inguinale, frequentemente riscontrabile in seguito a un evento traumatico di lieve entità.

 

I Sintomi

Nelle sue fasi iniziali il CFA, genera una sintomatologia dolorosa di tipo caratteristicamente intermittente, che può essere accentuata da un sovraccarico funzionale a livello dell’articolazione coxo-femorale o, più banalmente, da una postura seduta mantenuta per un periodo di tempo prolungato. 

 

All’esame clinico l’articolazione coxo-femorale presenta una limitazione del ROM (Range Of Motion), soprattutto nei movimenti di intrarotazione e di adduzione, abbinata alla flessione. Si avrà quindi un test di impingement positivo se si evocherà dolore passando da una posizione ad anca flessa a 90° a quella di flessione – adduzione-rotazione interna . 

 

Talvolta si può verificare un conflitto di tipo postero-laterale e in questo caso la manovra clinica specifica è costituita dal cosiddetto “test dell’apprensione”, che si effettua con il paziente in posizione supina sul bordo del lettino con gli arti inferiori mantenuti al di fuori di quest’ultimo 

Le Cause

Il CFA può essere sostanzialmente determinato da un effetto di CAM impingement o da un Pincer impingement. Nel caso di CAM impingement si verifica una coesistenza di una testa femorale di forma anomala, che nel corso di movimenti bruschi, soprattutto in flessione, dà origine a forze tangenziali che producono un’abrasione dall’esterno verso l’interno della cartilagine della porzione antero superiore dell’acetabolo che causano, in modo contestuale, un’avulsione del labrum e dell’osso subcondrale .

Nel Pincer impingement si assiste invece a un’eccessiva copertura acetabolare e/o a una retroversione dell’acetabolo, che causano, nel corso della flessione, un conflitto femoro acetabolare seppur in presenza di una testa femorale e di un offset normali 

I Consigli dell’esperto

  • evitare il sovrappeso: se sottoposte a un carico di peso eccessivo, le articolazioni vanno incontro a degenerazione progressiva e quindi artrosi.
  • svolgere una moderata attività fisica: le articolazioni, se sollecitate eccessivamente da un’intensa attività sportiva, vanno incontro a usura, soprattutto in presenza di malformazione dell’anca.
  • evitare di danneggiare le articolazioni: dopo i 40 anni, calcio, calcetto, rugby, corsa, anche jogging, e tennis se praticati con frequenza, sono gli sport che più di altri tendono a danneggiare le articolazioni perché richiedono movimenti ripetitivi e prolungati nel tempo.
  • scegliere lo sport giusto: nuoto, bicicletta, golf, camminate anche in montagna, pilates e yoga sono gli sport che mantengono in salute le articolazioni; anche la cyclette e il tapis roulant possono aiutare a mantenersi in forma durante il periodo invernale.
  • evitare la sedentarietà: l’inattività porta all’irrigidimento dell’articolazione con conseguente dolore al movimento.
  • mangiar sano: una dieta sana ricca di vitamine, in particolare A, C, K, B12, omega3, e povera in proteine animali è l’ideale per mantenere sane le articolazioni oltre a ridurre il rischio di sovrappeso.
  • ridurre l’assunzione di alcool, caffè e sale: questa triade riduce l’assorbimento del calcio e favorisce la decalcificazione delle ossa lunghe con aumento del rischio di osteoporosi, artrosi e fratture.

Trattare "l'anca del calciatore"

Esistono peraltro anche combinazioni di questi due modelli di conflitto. Il trattamento del CFA è in una prima fase conservativo, ma in alcuni casi è necessaria una soluzione chirurgica per risolvere il conflitto femoro acetabolare e prevenire una progressiva usura cartilaginea che potrebbe evolvere in un franco processo artrosico.


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Fonte: Gian Nicola Bisciotti, Piero Volpi, Humanitas News

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