CEFALEA MIOTENSIVA O MAL DI TESTA DI TIPO TENSIVO
Il mal di testa di origine muscolare!
In generale per mal di testa o cefalea si intende un dolore provato in qualsiasi parte della testa o del collo e può essere un sintomo di diverse patologie. Sapevi che oltre alle classiche cause di mal di testa ne esistono di origine muscolare?
Nello specifico infatti la cefalea di tipo tensivo è un disturbo neurologico caratterizzato da una predisposizione ad episodi di dolore da lieve a moderato. Nella maggior parte dei casi non si associano disturbi quali nausea, vomito e altri disturbi neurologici.
Quest’ultima è considerata una cefalea di tipo primario, ossia un gruppo di mal di testa caratterizzato da alterazioni di origine muscolare prevalentemente e non da altri disordini.
Statistiche mondiali sul mal di testa
Si stima che circa il 50-55% della popolazione mondiale soffra di mal di testa e che di questi, una percentuale che può andare dal 30% al 78% soffra proprio di cefalea miotensiva.
Le cause non sono del tutto conosciute, ma quelle più accreditate sono dovute a cause di tipo muscolare.
Le donne sono in genere più colpite rispetto agli uomini, con un picco di incidenza tra i 30 e i 40 anni.
Nei fattori di rischio rientrano sicuramente il fumo, un aumento di peso e, in molti casi, la gravidanza.
Un dato importante è che il mal di testa rappresenta una delle più importanti problematiche, subito dopo il mal di schiena e i disturbi depressivi.
Bisogna tenere in considerazione che molto spesso la cefalea rappresenta solo la punta dell’iceberg, mostrandosi come conseguenza di diversi fattori tra i quali possono rientrare, abuso di farmaci, problemi all’ATM (articolazione temporo-mandibolare), problemi alle articolazioni cervicali, problemi ai nervi, alla fascia e ai muscoli.
Queste alterazioni portano ad una maggiore sensibilizzazione dei tessuti a quelli che possono essere gli stimoli dolorosi.
Riconoscere la tipologia di cefalea
Le cefalee miotensive sono definite poco frequenti quando si hanno meno di 12 episodi nell’arco di un anno, con dolore tipicamente bilaterale, quindi in entrambi i lati del collo, assenza di nausea, presenza di fotofobia e presenza di trigger point nella regione cervicale.
Le cefalee miotensive sono invece definite frequenti quando l’attacco degli episodi può durare da qualche minuto a giorni, con una frequenza di due attacchi al mese circa per una durata anche di due settimane, dolore bilaterale, con una intensità del dolore da lieve a moderata. Presenza di trigger point a livello cervicale.
Le tipologia di tipo cronico, più ostica e più difficile, rappresenta un’ evoluzione della cefalea episodica. Si presenta con episodi giornalieri da entrambi i lati del collo di tipo pressante e tensivo. La durata degli attacchi può andare da alcune ore a diversi giorni, o intermittente durante la settimana, associata a vomito, fotofobia e fonofobia, con presenza o assenza di trigger-point a livello cervicale.
La fisioterapia per la Cefalea
La valutazione da parte del fisioterapista inizia con la valutazione del ROM e dei movimenti dolorosi, quindi se il paziente ha dolore nel ruotare il capo, nel fletterlo, o nel mandare la testa indietro; quindi dell’escursione articolare che il paziente è in grado di fare. Prosegue con la valutazione di eventuale presenza di trigger point della muscolatura cervicale, paracervicale e della zona toracica.
L’intervento del fisioterapista in questo senso è essenziale, il quale, tramite l’uso di tecniche manuali specifiche porta alla risoluzione del problema.
Nelle cefalee miotensive croniche, dove vi è una alterazione di quello che riguarda la sensibilità al dolore, l’aspetto caratterizzante del trattamento è rappresentato sia dal miglioramento dei sintomi attraverso le diverse tecniche di terapia manuale che da un approccio di tipo multimodale per migliorare il management, e quindi la gestione, del nostro paziente, andando a migliorare ulteriormente il trattamento.
Alcune tecniche di terapia manuale nelle cefalee comprendono:
-Disattivazione di trigger point soprattutto nella muscolatura cervicale e paracervicale, nonché alcuni muscoli specifici del viso
-Tecniche MET e PNF
-Mobilizzazioni e manipolazioni cervicali
-Mobilizzazioni e manipolazioni toraciche
-Esercizi di forza ed endurance della muscolatura cervicale e paracervicale.
Queste tecniche rappresentano una parte del bagaglio del fisioterapista che, in base ai singoli casi, ne sceglierà accuratamente l’utilizzo.
Articolo redatto e scritto da: Dott.Aldo Lai
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