L' Ernia del disco

La fisioterapia per l’ernia dorsale è ad oggi lo strumento migliore per trattare questo tipo di condizione

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L’ernia del disco è una condizione in cui, a seguito di importanti e ripetute sollecitazioni il nucleo polposo fuoriesce dalla zona fibrosa.

Qual è la differenza tra l’ernia del disco e la protrusione discale?

Poiché spesso riscontriamo confusione tra i pazienti, cogliamo l’occasione per distinguere la protrusione discale dall’ernia del disco:

  • Protrusione discale: è una parziale fuoriuscita del disco dalla sua normale sede anatomica
  • Ernia del disco: è la fuoriuscita del nucleo polposo dall’anello fibroso

Tutte le ernie causano dolore?

È vero che tutte le ernie del disco causano dolore?

La risposta è no, quindi se hai eseguito una risonanza magnetica e hai scoperto di avere delle ernie del disco o delle protrusioni ma non hai dolore, non ti preoccupare, è normale [Simbolo]

E se dovessi avere dolore ricordati sempre che non è detto che ci sia qualcosa di “rotto”. Secondo la IASP (Associazione Internazionale per gli Studi sul Dolore) il dolore è un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole, che può essere associata al danno tissutale effettivo o potenziale, o che è descritta come se il danno o la lesione fosse presente.

L’ernia del disco produce sintomi solo quando fuoriesce in prossimità della radice nervosa, e di conseguenza la comprime.

Una compressione di questo tipo può dare origine a vari sintomi tra i quali:

  • Dolore: il dolore può essere locale e nei casi più gravi si può irradiare. Nelle ernie delle vertebre lombari il dolore può raggiungere anche le dita del piede;
  • Formicolio: anche in questo caso il formicolio può irradiarsi lungo il territorio innervato dalla radice nervosa compressa;
  • Parestesia e perdita della forza: sono anche questi dei segni clinici della sofferenza nervosa, che compaiono nelle condizioni avanzate.

La migliore gestione dell'artrosi

L’esercizio terapeutico e l’educazione, tipicamente erogate da fisioterapisti, sono i trattamenti di base di prima linea universalmente raccomandati nelle linee guida di trattamento per l’artrosi di ginocchio o anca, insieme alla perdita di peso qualora fosse necessario. La terapia con esercizio fornisce un sollievo dal dolore efficace quanto i farmaci, senza gravi effetti avversi, indipendentemente dall’intensità del dolore di base e dalla gravità radiografica dell’artrosi. 

Infatti, la terapia basata sugli esercizi offre un beneficio uguale all’effetto dei farmaci antinfiammatori non steroidei FANS e 2-3 volte superiore a quello del paracetamolo nei pazienti con artrosi di ginocchio (Henriksen et al 2016; Juhl C et al 2014; Bannuru et al 2010).

Agli esercizi sono associati blandi effetti collaterali, come la dolenzia muscolare (DOMS), mentre alla terapia farmacologica è associato un considerabile rischio di evento avverso al sistema gastrico, a quello respiratorio e/o cardiovascolare. Ovviamente l’esercizio è piuttosto sicuro se la persona, dal punto di vista medico, è autorizzata a svolgerlo: una intensità di esercizio elevata può essere infatti molto pericoloso in chi ha o ha avuto problemi cardiovascolari.

La terapia in acqua per il trattamento dell’artrosi dell’anca può rivelarsi utile in specifiche condizioni della patologie e dello stato fisico del paziente e può essere effettuato anche di gruppo. In alcuni casi il ricorso ai farmaci antidolorifici, può essere auspicabile in quei pazienti con dolore severo che impedisce loro di partecipare ad una programma basato su esercizi, in accordo con il proprio medico (Skou et al 2019; Van Tunen et al 2016).

Le recenti linea guida, inoltre, suggeriscono il ricorso agli antinfiammatori per via topica cutanea rispetto a quelli presi per bocca poiché hanno un profilo di sicurezza maggiore. Il paracetamolo recentemente non è più raccomandato vista l’assenza di effetti clinici rispetto al placebo. (Bannuru et al 2019).

In accordo con tutte le linee guida più recenti, i trattamenti supplementari come l’acido ialuronico, i tutori, le solette, la terapia manuale, l’agopuntura, la TENS, la magnetoterapia, il laser, gli ultrasuoni, la massoterapia e i trattamenti di natura passiva come la kinesiterapia, non dovrebbero essere mai offerti come trattamenti d’elezione ma sempre combinati con quelli di prima linea.

In merito all’utilizzo dei mezzi fisici, le linee guida attualmente disponibili sono molto vaghe: solamente l’OARSI cita nello specifico la TENS e gli ultrasuoni (senza descrivere per altro le modalità precise di utilizzo), definendole entrambe come incerte nei pazienti con sola artrosi di ginocchio e non appropriate nelle forme diffuse di patologia artrosica. Le linee guida australiane citano invece in classe D la magnetoterapia e la laserterapia, mentre in classe C gli ultrasuoni, dichiarando quindi un basso supporto alle terapie fisiche nella cura dell’artrosi. Altre linee guida non menzionano la terapia fisica.

Quali sono i fattori di rischio per l’ernia dorsale?

fattori di rischio per sviluppare ernia dorsale sono diversi e in questo paragrafo ti spiegheremo i principali. Come leggerai successivamente, ciò che si cura con la fisioterapia non è l’ernia ma il movimento e la postura della schiena, che nella maggior parte dei casi risultano essere le cause primarie di condizioni dolorose alla schiena.

Un forte movimento improvviso, una postura e delle abitudini funzionali scorrette sono alla base delle patologie muscolo scheletriche della schiena e la formazione dell’ernia è solo una conseguenza. Per mantenere in salute il tratto dorsale sappi che la fisiologia delle curve della colonna è fondamentale che sia mantenuta sia mentre ci si muove che mentre si sta in posizione statica. Spesso persone che presentano una o più ernie dorsali hanno un tratto dorsale ipercifotico (cioè con la curva concava anteriore troppo acuta) e rigido.

La ragione della corretta fisiologia delle curve rientra in uno scarico del peso più ergonomico. Pensa infatti che una colonna completamente dritta, priva di curve, può sopportare un peso 10 volte inferiore di una curva con le curve fisiologiche. Al giorno d’oggi, le molte ore passate seduti davanti al pc per lavoro, e la ridotta attività fisica porta ad avere un tratto dorsale sempre più rigido e sempre più cifotico, con una conseguente riduzione della curva lordotica (con concavità posteriore) del tratto lombare e cervicale.

L’importanza del mantenimento delle curve fisiologiche nella sopportazione del carico è il motivo per cui i sollevatori di pesi portano la cintura lombare affinché possano mantenere la propria “curva” durante il carico. Abbiamo parlato della morfologia di tutta la colonna e non ci siamo soffermati solo su quella del tratto cervicale perché logicamente non possiamo vedere il tratto dorsale come un segmento fine a se stesso, ma è inevitabile considerarlo una parte di un complesso, quello della colonna vertebrale, molto più ampio.

Per questo motivo in molte situazioni di dolore dorsale si vanno a correggere anche delle disfunzioni al tratto lombare e al tratto cervicale.

Reclutamento muscolare: spesso non vi è un corretto reclutamento dei muscoli stabilizzatori, non ci riferiamo solo ed esclusivamente a quelli delle vertebre lombari, come i muscoli spinali, ma anche ai muscoli anteriori come il muscolo trasverso dell’addome e i muscoli del pavimento pelvico.

Le cure per l'ernia del disco

Per le ernie del disco dorsali i trattamenti conservativi (non chirurgici) di solito possono essere applicati per circa 4-6 settimane per aiutare a ridurre il dolore e il disagio.

Un processo di tentativi ed errori è spesso necessario per trovare la giusta combinazione di trattamenti. I pazienti possono provare un trattamento alla volta o possono trovare utile utilizzare una combinazione di opzioni di trattamento contemporaneamente.

Ad esempio, i trattamenti focalizzati sul sollievo dal dolore (come i farmaci) possono aiutare i pazienti a tollerare meglio altri trattamenti (come la manipolazione o la terapia fisica).

Oltre ad aiutare con il recupero, la terapia fisica viene spesso utilizzata per educare i pazienti su una buona meccanica del corpo (come una corretta tecnica di sollevamento) che aiuta a prevenire l’usura eccessiva dei dischi.

Esercizi ernia disco

il fisioterapista è la persona piú adatta nel consigliarti i giusti esercizi per alleviare il dolore.

Esercizi di flessione della schiena allungano i muscoli della colonna vertebrale e della schiena, ciò aiuta ad alleviare il dolore e la pressione di un ernia o di un disco scivolato. Rafforzare i muscoli della schiena e dei muscoli posteriori della coscia può alleviare la pressione sulla colonna vertebrale per prevenire dolore e recidive.

 

La fisioterapia per l'ernia del disco

La fisioterapia per l’ernia dorsale è ad oggi lo strumento migliore per trattare questo tipo di condizione. Come già anticipato in precedenza il ciclo fisioterapico avrà l’obbiettivo di migliorare il movimento di tutta la colonna, la cui disfunzione è ritenuta una delle cause principali che hanno generato l’ernia.

 

Per ridurre il dolore locale e irradiato si utilizzano:

  • Posture di scarico in cui si ha una decompressione della radice nervosa compressa dall’ernia;
  • Tecniche manuali specifiche: come la tecnica manuale del poumpage e della trazione;
  • Mezzi fisici ad alta tecnologia come: laser ad alta potenza, tecarterapia, ipertermia, ultrasuoni, correnti antalgiche e neurostimolatore interix;
  • Esercizi Terapeutici: sono fondamentali per il mantenimento dei progressi raggiunti con le tecniche passive, per la cura dei sintomi e per la prevenzione di eventuali ricadute. SI tratta di un vero e proprio training di esercizi specifici che vengono assegnati al paziente. Il dosaggio degli esercizi è fondamentale affinché risultino “allenanti”, per questo è necessario che il paziente sia seguito da un fisioterapista specializzato.

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